9 marzo – 18 maggio 2020
70 giorni esatti di prigionia, che se dici lockdown sembra meno pesante. Ma è stata durissima.
In una regione come la nostra, la Sicilia, dove praticamente non ci sono stati focolai, dove se solo avessimo chiuso gli ingressi 10 giorni prima di quando lo abbiamo fatto, forse non saremmo arrivati a 50 casi, la prigionia è stata solo una punizione sociale. Un orrore. Una falce usata male.
Tuttavia, al contrario di quello che qualcuno ha voluto fare apparire, siamo stati bravi, ligi, siamo stati a casa, ma davvero.
E, nonostante questo, ci siamo dovuti subire il continuo ammonimento dei professionisti dello “restacasista martire” (definizione non nostra, ma geniale).
È stata durissima.
Noi abbiamo sempre lavorato, da casa, ah no abbiamo fatto smart working [che fa figo insieme a lockdown], abbiamo lavorato moltissimo, ma abbiamo anche visto moltissimi nostri clienti soffrire, soffrire assai.
E da oggi, finita la condizione sospensiva, si comincerà a toccare con mano il danno reale.
Noi siamo ottimiste di natura, quindi pensiamo, fortemente pensiamo, che tutto questo abbia aperto comunque nuovi mercati e frontiere, ha fatto fare agli italiani (sia sotto forma di consumatori che sotto forma di imprenditori) un balzo in avanti nell’uso della tecnologia e pensiamo che questo diventerà un vantaggio.
E allora, utilizziamo i vantaggi creati – in questa valle di lacrime – e ripartiamo con il gas a manetta e andiamo determinati verso nuove, bellissime imprese.
Andiamo lontano, lontano.
Lontano da tutto questo.
E mò “ce ripigliamm’tutt’chell che è ‘o nuost” cit. Gomorra
#ReStart
#LibertàBenePrimario
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